Facebook e social media, quando la rete imbriglia la mente

Facebook e gli altri social media, i moderni mezzi di comunicazione che permettono di tenersi sempre più in contatto con il resto del mondo, possono rappresentare una vera e propria arma a doppio taglio per la salute psicologica dei loro utenti. Se infatti, da un lato, gli aggiornamenti di stato “positivi” possono contribuire a disseminare la felicità in rete, non mancano i casi in cui Facebook può addirittura alimentare l’ansia e aumentare il senso di inadeguatezza insito in chi lo utilizza. A dimostrarlo sono rigorosi studi scientifici condotti sul tema negli ultimi anni. Ethan Kross, psicologo sociale dell’Università del Michigan e autore di un recente studio a tal proposito pubblicato sulla rivista PLoS One, non ha dubbi. “In superficie Facebook rappresenta un’inestimabile risorsa per soddisfare il bisogno umano primario di essere socialmente connesso – spiega l’esperto – Ma piuttosto che aumentare il benessere, abbiamo scoperto che l’uso di Facebook predice il risultato opposto: lo minaccia”. Tuttavia, secondo Shannon M. Rauch, esperta della Benedictine University di Mesa, Stati Uniti, “i social media sono una fonte di forza ogni volta che ci si connette. Per chi posta aggiornamenti di stato, il rafforzamento arriva sotto forma di commenti positivi e ‘like’ – spiega l’esperta – E sappiamo per certo che i comportamenti che sono costantemente rafforzati verranno ripetuti”. Proprio per questo, spiega Rauch, il rapporto con Facebook può assumere letteralmente le sembianze di una dipendenza. Un gruppo di ricercatori norvegesi ha addirittura messo a punto una scala psicologica (la Facebook Addiction Scale, BFAS) per misurare questa dipendenza. Ma c’è di più. Dar Meshi e colleghi della Freie Universität, in Germania, hanno scoperto che ricevere commenti positivi su Facebook attiva un’area del cervello, il nucleus accumbens, coinvolta proprio nei fenomeni di ricompensa e che tanto più si usa il celeberrimo social network tanto maggiore è la sua attivazione. Purtroppo, però, in molti casi questo fenomeno può avere effetti negativi sul benessere psicologico. La metà delle persone il cui comportamento è influenzato dalla loro vita su Internet ammette infatti che i cambiamenti sperimentati sono negativi. Il confronto con la vita degli altri (che peraltro spesso non corrisponde alla realtà dei fatti) può far nascere emozioni negative. Per di più molti utenti dei social media soffrono di disturbi del sonno e si sentono preoccupati e a disagio quando non riescono a navigare quanto vorrebbero. Per chi soffre già di seri disturbi dovuti all’ansia l’uso di Facebook potrebbe addirittura aggravare i problemi riscontrati nell’affrontare le persone nella vita reale. Senza dimenticare, poi, il cyberbullismo, un problema sempre più alla ribalta delle cronache che secondo esperti come Rauch è una vera e propria realtà. I punti a sfavore di un uso eccessivo di questi nuovi strumenti di comunicazione e connessione sociale sembrerebbero quindi superare di gran lunga quelli a favore. Tuttavia, gli esatti effetti dei social media sul benessere psicologico devono ancora essere ben chiariti. Una cosa sembra certa: anche in questo caso,esagerare è rischioso.

Fonte: Il sole 24 ore