Commitment

Termine che identifica uno stato di coinvolgimento affettivo ed emotivo dell’individuo utilizzato, di solito, rnei congronti del contesto in cui lavora. esso coinvolge dimensioni quali il senso di appartenenza all’azienda, di respondabilità, di impegno, dedizione ed efficacia nei confronti dell’attività lavorativa. Lericerche scientifiche condotte ial riguardo, infatti, ne hanno dimostrato il ruolo ai fini della riuscita professionale dell’individuo e della sua redditività.

Assertività

Caratteristica comportamentale dell’individuo che consiste nella capacità di interagire in maniera efficace e funzionale con un altro soggetto, facendo valere le proprie opinioni senza tuttavia offendere, giudicare o prevaricare quelle altrui. Spesso riferita all’arte della comunicazione, questa capacità può essere sviluppata e potenziata dall’individuo attraverso l’adozione di strategie che consentono all’individuo una gestione efficace dell’interazione. 

Workaholism

Sindrome di dipendenza di un individuo dal proprio lavoro.  La patologia scaturisce quando il tempo e la dedizione al lavoro risultano danneggiare in maniera significativa le altre sfere di vita.

Empowerment

Processo di crescita personale o di un gruppo che conduce l’individuo all’aumento della consapevolezza di sé, della propria autoefficacia e della propria autostima. E’ un processo funzionale alla scoperta e allo sviluppo delle proprie risorse latenti attraverso una maggiore conoscenza di sè.

Lo stress lavoro correlato

L’attività lavorativa è una fonte di grande stress: si stima che una percentuale compresa tra il 50% e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuta allo stress e ciò comporta gravi conseguenze sia in termini di disagio personale sia per il tornaconto economico dell’organizzazioni. Questo è uno dei maggiori temi che l’Europa deve affrontare in tema di salute e sicurezza in ambito lavorativo e l’organo preposto al miglioramento della qualità lavorativa nei Paesi dell’Unione Europea è l’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro che mette in atto degli opportuni programmi di prevenzione, in collaborazione con i diversi governi locali.

Secondo le cifre fornite dall’Agenzia, i lavoratori stressati sono circa 40 milioni e le “malattie professionali” variano da disturbi gastrointestinali e cardiovascolari a spossatezza, per arrivare fino alla depressione.

L’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004, che ha come obiettivo fondamentale quello di offrire ai datori di lavoro e ai lavoratori un modello che consenta di individuare e di prevenire o gestire i problemi di stress da lavoro, definisce lo stress lavoro correlato come “condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o aspettative riposte in loro”. Lo stress può insorgere nel momento in cui il lavoratore non si sente in grado di far fronte alle richieste lavorative ed è causato da vari fattori propri del contesto (variabili attinenti all’ organizzazione) e del contenuto (caratteristiche che fanno parte dell’attività svolta) del lavoro. Ognuna di queste aree contiene elementi che possono portare il lavoratore ad una condizione di stress.

I contenuti dell’attività lavorativa riguardano:

-ambiente e attrezzature: riguarda le condizioni “fisiche” del lavoro quali illuminazione, rumori, problemi riguardanti la manutenzione, l’idoneità e la manutenzione delle attrezzature e le condizioni di sicurezza rispetto ai vari rischi esistenti ;

– disegno del compito lavorativo: riguarda lo svolgimento delle mansioni e lo stress può essere causato dal lavoro troppo ripetitivo, da una mancanza di definizione delle  competenze e conoscenze necessarie a svolgere il lavoro;

–  carico e ritmo di lavoro: sovraccarico o sottocarico di lavoro, mancanza di controllo sul ritmo, tempo insufficiente per eseguire il compito, scadenze pressanti possono essere fonti di stress;

–  orario di Lavoro:  riguarda i turni lavorativi, la rigidità dell’orario di lavoro, l’assenza di pause.

 

Le variabili di contesto sono le seguenti:

– organizzazione del lavoro: lo stress può essere favorito da carenze di comunicazione, bassi livelli di sostegno per la risoluzione di problemi e lo sviluppo personale, mancanza di obiettivi organizzativi ben delineati;

– rapporti interpersonali: che possono riguardare l’ isolamento fisico o sociale, rapporti limitati con i superiori, leadership non efficace, conflitti interpersonali, mancanza di supporto sociale;

– ruolo nell’organizzazione: ambiguità e conflitto di ruolo, responsabilità non definite, scarso valore sociale attribuito al lavoro possono portare il lavoratore ad una condizione di esaurimento emotivo;

– sviluppo di carriera: incertezza o blocco della carriera, bassa retribuzione, precarietà dell’impiego;

– controllo e libertà decisionale: spesso i lavoratori non partecipano ai processi decisionali e sono piuttosto “passivi”;

–  interfaccia casa-lavoro: la famiglia ed il lavoro sono portatori di richieste contrastanti e ciò causa stress, aumentato anche da problemi quali ferie non godute, scarso appoggio in ambito domestico, problemi di doppia carriera, difficoltà di conciliazione tra vita privata e vita lavorativa.

La valutazione del rischio di stress lavoro correlato è diventata obbligatoria con l’entrata in vigore del decreto legislativo n.81/2008 e viene effettuata dal datore di lavoro in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, con il coinvolgimento del medico competente e l’organo che vigila sul corretto adempimento di tale obbligo è la Commissione consuntiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro.

Secondo tale Commissione la valutazione del rischio di stress lavoro correlato si articola in due fasi: la valutazione preliminare e la valutazione approfondita, che viene effettuata se la prima valutazione rivela elementi di rischio di stress lavoro correlato.

La prima valutazione, quella preliminare, viene effettuata rilevando indicatori oggettivi e verificabili in termini numerici, appartenenti a tre distinte categorie: eventi sentinella  (si valutano sulla base di parametri omogenei individuati internamente dall’azienda ad esempio indici infortunistici, assenze per malattia, turnover, procedimenti e sanzioni e segnalazioni del medico competente, specifiche e frequenti lamentele formalizzate da parte dei lavoratori), fattori di contenuto del lavoro  e fattori di contesto. Se in questa prima valutazione non emergono elementi di rischio di stress lavoro correlato e non c’è necessità di interventi correttivi, il datori di lavoro procede semplicemente alla redazione del Documento di Valutazione del Rischio mentre se si rilevamento elementi di rischio si rendono necessari degli opportuni provvedimenti quali ad esempio interventi organizzativi, comunicativi o formativi e se anche queste misure risultano inefficaci si procede alla fase di valutazione approfondita che prevede la valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori (nel caso di grandi aziende la valutazione è effettuata su un campione rappresentativo di lavoratori) attraverso questionari, focus group o interviste semistrutturate sui vari fattori.

Ricerca in Psico-Oncologia

Per quanto concerne la ricerca la Psico-Oncologia approfondisce le tematiche:

1)Relazione tra Interventi Medici e Qualità della Vita

2)Valutazione dell’efficacia degli interventi Psicoterapici

3)Valutazione della natura del disagio in termini di variabili quali età, sede di insorgenza della patologia, composizione familiare, caratteristiche di personalità etc.

4)Studio degli Strumenti di Valutazione del disagio Psicologico e del dolore globale

Burnout

insieme di sintomi di tipo psico-fisiologico causati dallo stress a cui sono sottoposti coloro che esercitano le professioni d’aiuto e che spesso portano il soggetto a perdere entusiasmo e motivazione nei confronti del proprio lavoro o ad assentarsi spesso o addirittura a licenziarsi.

Psicologia clinica

branca applicativa della psicologia che si occupa dell’individuo nella sua totalità non solo dei suoi sintomi.  Assume un ruolo centrale il contesto in cui l’individuo vive e le relazioni che si instaurano con esso, relazioni che poi vanno ad influenzare il rapporto con il terapeuta che si costruisce in un setting non stabilito in precedenza ma co-costruito dai due attori della relazione terapeutica e che porterà poi ad un riassetto e ad un cambiamento dei vecchi schemi patologici e all’adozione di schemi mentali “sani”. Lo psicologo clinico può operare in vari contesti: ospedaliero, scolastico, enti no profit, tribunali, aziende, ricerca.

Psicodiagnostica

disciplina che per formulare una diagnosi si avvale dell’utilizzo di test (psicometrici o proiettvi), colloqui clinici ed esami neuropsicologici. Tra i test più utilizzati in ambito clinico vi è il Minesota Multiphasic Inventory (MMPI-II), test di autovalutazione composto da 478 item e che ha l’obiettivo di tracciare un quadro generale dello stato “psichico” della persona e di individuare le aree “non sane”.  Il Rorschach è invece il test proiettivo più famoso ed è composto da 10 tavole, 10 macchie di inchiostro nero o colorato e il soggetto deve dire cosa vede. La siglatura avviene con il “metodo Exner” e successivamente vi è la fase di interpretazione. Non è importante ciò che il paziente vede  ma si da molta importanza a fattori quali il tempo impiegato dal paziente nel dare la risposta, i commenti , la posizione occupata dalla macchia.

Ipnosi

L’ipnosi intesa come potenzialità della mente umana sembra essere stata impiegata fin dall’antichità, circa 3000 anni fa. Mesmer sembra essere stato tra i primi ad utilizzarla alla fine del 1700; ma è solo con Erickson che possiamo parlare di ipnosi clinica su base scientifica. L’ipnosi clinica è uno stato di coscienza particolare durante il quale sono possibili modifiche comportamentali e somato-viscerali per l’instaurarsi di un monoideismo plastico (o ideoplasia) auto o etero indotto.Viene esaltata l’attività creativa dell’emisfero destro per agire a vari livelli sulla struttura globale del paziente.