Il cervello emotivo: la sede delle emozioni

Nel gergo comune, emozioni e sentimenti sono simbolicamente rappresentati dal cuore, visto come la sede “dell’animo umano”. Si ha però la certezza scientifica che al cuore spetta l’importante funzione biologica di pompare sangue, ossigeno e funzioni nutritive in tutto l’organismo, ma tale organo non ha a che fare con la fisiologia dell’emotività.

Sorge allora spontanea una domanda: in quale parte del corpo umano “risiedono” le emozioni?

Nonostante il cuore sia un organo vitale, vi è un’altra parte importante dell’organismo che è fondamentale, perché permette di percepire il mondo circostante, imparare, controllare comportamenti, movimenti, pensieri e, appunto, le emozioni. Si tratta del Sistema Nervoso, ovvero l’insieme di organi e strutture che trasmettono segnali alle diverse parti del corpo per coordinare le funzioni fisiche e psicologiche. Tuttavia prima di capire dove “si collocano” le emozioni all’interno del Sistema Nervoso e come funzionano, è importante chiarire cosa si intende quando si parla di emozioni.

Su questo argomento la letteratura scientifica è molto ampia, per cui è possibile far riferimento a numerose teorie sulle emozioni. Darwin, studiando le espressioni facciali, ha dimostrato come queste siano universali, biologicamente innate, ma anche adattive dal punto di vista evolutivo, poiché permettono di adattarsi all’ambiente: chi si accorge di un pericolo, ad esempio, può facilmente comunicarlo agli altri membri del gruppo attraverso l’espressione facciale spontanea della paura.

Secondo la teoria di James-Lange (1884) l’emozione è la sensazione che deriva da modificazioni fisiologiche; Zajonc (1980) spiegò che le emozioni sono la prima risposta che un individuo fornisce ad un evento, mentre per Lazarus (1982) esse derivano dalla valutazione cognitiva degli eventi e della situazione ambientale.

Ekman (2008) ha elencano ben 7 emozioni primarie: rabbia, paura, tristezza, gioia, sorpresa, disprezzo e disgusto. Queste sono dette primarie in quanto rappresentano esperienze di base universali riscontrabili in popolazioni diverse e si differenziano dalle emozioni secondarie (come allegria, invidia, vergogna, gelosia, rimorso), in quanto queste ultime risultano della combinazione delle emozioni primarie.

In seguito a queste e molte altre teorie e ricerche, attualmente si ritiene che le emozioni siano delle risposte psicofisiologiche attraverso cui l’organismo risponde a ciò che accade attorno a lui, soprattutto se si tratta di cambiamenti ed eventi soggettivamente significativi. Si tratta quindi di aspetti importanti della vita dell’uomo che hanno a che fare con l’istinto di sopravvivenza e che, come tante altre funzioni, sono regolate dal Sistema Nervoso.

In particolare si ritiene che le emozioni abbiano sede in una specifica area del cervello, chiamata “Sistema Limbico”. Il primo esperto che parlò di tale area cerebrale, dandogli il nome di “grande lobo limbico”, fu Paul Broca; tuttavia studi più approfonditi furono effettuati da Papez (1939), ma soprattutto da MacLean (1949). Il Sistema Limbico, che attualmente è anche noto come “Cervello emotivo”, è costituito da svariate e interconnesse strutture cerebrali che insieme coordinano i compiti di percepire, prendere consapevolezza, controllare ed esprimere le emozioni. Tra questi sono importanti: l’Ippocampo, che è la sede della memoria emotiva perché permette di ricordare le informazioni sensitive-sensoriali relative agli eventi vissuti; l’amigdala, nota per la sua forma a mandorla, che è il principale centro in cui vengono gestite le emozioni e dove ha origine la paura; l’Ipotalamo, i cui corpi mammilari ricevono impulsi dall’amigdala e dall’Ippocampo e le trasferiscono al Talamo; la Fornice, una fascia di fibre nervose che connette l’ippocampo con le altre regioni encefaliche, trasmettendo le informazioni emotive; e la corteccia limbica. Vista la connessione tra queste zone cerebrali è difficile stabilire con precisione il lavoro specifico effettuato da ognuna di esse: vi è quindi una cooperazione che permette di eseguire l’importante funzione della regolazione emotiva.

Ma le emozioni sono anche connesse con un’altra importante parte del sistema Nervoso: il Sistema Nervoso Autonomo, così definito perché riguarda tutte quelle reazioni fisiologiche (quali l’accelerazione del battito cardiaco, la sudorazione, la contrazione muscolare, l’attività gastrointestinale e così via) che si svolgono “autonomamente”, cioè indipendentemente dalla propria volontà. È facile notare che, quando una persona prova una determinata emozione, a livello fisiologico vengono innescati delle reazioni su cui non si ha alcun controllo: chi ha paura, ad esempio può presentare un improvviso aumento della sudorazione, tremore muscolare e accelerazione del battito cardiaco.

Come mostrato da alcuni delle informazioni citate in questo articolo, che rappresentano solo una parte di ciò che si è scoperto su questo argomento, negli ultimi anni la neuroscienze ha fatto molti passi in avanti nello studio e nella comprensione delle emozioni; tuttavia alcuni meccanismi non sono ancora ben chiari, e restano misteri che aspettano di essere svelati.

Emilia Biviano

Sitografia:

https://lamenteemeravigliosa.it/

https://www.stateofmind.it/

Foto di Sara Sperindei