Dislessia

La Dislessia è un disturbo che si manifesta nella difficoltà di apprendere a leggere nonostante un’istruzione idonea, un’intelligenza adeguata, un’integrità neuro-sensoriale e un ambiente socioculturale favorevole. Essa dipende da disabilità cognitive di base che sono frequentemente di origine costituzionale (world Federation of Neurology, cit. in Ellis, 1984). E’ caratterizzata dalla difficoltà nella lettura e nella scrittura, ma può riguardare anche altri ambiti cognitivi come la memoria e l’organizzazione spazio-temporale e talvolta e’ associata a difficoltà matematiche (discalculia).
Compare all’inizio dell’attività scolastica e il primo segnale è la lentezza nell’associare ad una lettera scritta un suono. Si confondono così suoni simili, come ‘d’ e ‘t’, ‘p’ e ‘b’, ‘f’ e ‘v’. la lettura risulta difficoltosa, lenta e scorretta, e naturalmente questo viene trasferito nella scrittura. La dislessia non è conseguenza di problemi di ordine psicologico, come per tanti anni si è creduto. Non è una malattia. I dislessici sono persone sane, che non hanno deficit sensoriali di udito e di vista e che non hanno alcun disturbo neurologico o psichico, inoltre il loro quoziente d’intelligenza è nella norma o addirittura superiore. Anzi, è proprio questo uno degli elementi diagnostici per stabilire che si tratta di dislessia, ovvero di un “disturbo dell’apprendimento”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica la dislessia e gli altri disturbi specifici di apprendimento come disabilità, per cui non è possibile apprendere la lettura, la scrittura o il calcolo aritmetico nei normali tempi e con i normali metodi di insegnamento.
Un dislessico non *guarisce* (in quanto non affetto da una malattia), ma sicuramente migliora, e a volte riesce quasi interamente lo svantaggio che gli procura questa sua disabilità costituzionale ” –

Fonte: Dislessia.org